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Maggio 19, 2025“Tumore del rene: sintomi silenziosi da non ignorare” questa definizione riassume l’essenza di una neoplasia che cresce nell’ombra e, troppo spesso, viene scoperta solo quando un’ecografia o una TAC, eseguite per altri motivi, ne svelano la presenza. In Italia le nuove diagnosi superano le 13 000 l’anno proprio perché, finché la massa non diventa voluminosa o si diffonde, i campanelli d’allarme restano sfumati o del tutto assenti. Il Prof. Matteo Ferro, Direttore della UOC Urologia dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, dedica la sua attività clinica e di ricerca a questa forma insidiosa di tumore, con un focus particolare su chirurgia robotica (parziale e radicale), terapie mirate e immuno-oncologia. In questa guida approfondita scoprirai quando prestare attenzione ai segnali più lievi e quali percorsi diagnostico-terapeutici offrono oggi le maggiori probabilità di successo. In questo articolo illustreremo:
- Che cos’è il carcinoma renale e quali varianti istologiche esistono;
- i sintomi silenziosi e quelli più avanzati da non ignorare;
- i principali fattori di rischio modificabili e non;
- il percorso diagnostico (esami di primo e secondo livello) consigliato dal Prof. Ferro;
- le opzioni terapeutiche – chirurgia robotica, ablazioni, farmaci mirati, immunoterapia;
- l’importanza della prevenzione, dei controlli periodici e del follow-up a lungo termine.
Leggere e diffondere queste informazioni significa guadagnare tempo prezioso: perché la diagnosi precoce non è solo un concetto medico, ma la chiave concreta per aumentare le possibilità di guarigione.
Tumore del rene: sintomi silenziosi da non ignorare, la guida completa del Prof. Matteo Ferro!
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Cos’è il tumore del rene
Anatomia in breve
I reni sono due organi a forma di fagiolo, situati profondamente nella regione lombare. Filtrano circa 180 litri di sangue ogni giorno, eliminando scorie e regolando l’equilibrio idro-salino. Il tumore prende origine dal parenchima renale (carcinoma a cellule chiare, papillare, cromofobo) o dal bacinetto renale/uretere (carcinoma uroteliale).
Tipi istologici
- Carcinoma a cellule chiare (≈ 75 %): il più frequente, origina dai tubuli prossimali; è generalmente ipervascolarizzato.
- Carcinoma papillare (≈ 15 %): spesso multifocale; prognosi leggermente migliore.
- Carcinoma cromofobo (≈ 5 %): meno aggressivo, ma può raggiungere dimensioni notevoli.
- Tumore di Wilms: raro nell’adulto, tipico dell’età pediatrica.
- Carcinoma uroteliale della pelvi renale: istologicamente simile al tumore vescicale.
Conoscere la variante istologica è essenziale per pianificare terapia e follow-up.
Fattori di rischio: focus su ciò che possiamo cambiare
- Fumo di sigaretta: raddoppia il rischio di carcinoma a cellule chiare.
- Obesità e sindrome metabolica: l’eccesso di tessuto adiposo produce citochine pro-infiammatorie che favoriscono la trasformazione cellulare.
- Ipertensione mal controllata: correlata a micro-danni vascolari renali cronici.
- Esposizione professionale a solventi (tricloroetilene) o pesticidi.
- Storia familiare o mutazioni ereditarie (VHL, MET, SDHB).
- Insufficienza renale cronica e lunghi periodi di dialisi.
- Uso protratto di analgesici a base di fenacetina (oggi molto raro).
Il Prof. Ferro ricorda che azzerare il fumo, mantenere un peso adeguato e controllare la pressione arteriosa riduce sensibilmente il rischio.
Tumore del rene ecco i sintomi da non ignorare!
Ematuria
- Il segnale più classico, ma non sempre precoce. Può essere macroscopia (urina color “acqua di lavaggio carne”) o microscopica, visibile solo all’esame urine. Mai sottovalutare anche un singolo episodio.
Dolore lombare o al fianco
- Un dolore sordo, non legato a movimenti, spesso scambiato per lombalgia comune. Se persiste, occorre approfondire con ecografia.
Massa addominale palpabile
Raro in epoca di diagnostica per immagini, ma possibile nelle forme voluminose o nei pazienti magri.
Sintomi sistemici
- Stanchezza cronica, astenia marcata.
- Calo ponderale inspiegato (> 5 kg in 3 mesi).
- Febbricola serale o sudorazioni notturne.
- Ipercalcemia paraneoplastica: nausea, sete intensa, confusione mentale.
Segnali avanzati
Quando il tumore invade vene renali o cava inferiore possono comparire edemi agli arti inferiori o varicocele improvviso a sinistra (compressione vena spermatica).
Messaggio chiave: anche se il tumore del rene resta spesso “muto”, ascoltare piccoli campanelli d’allarme e sottoporsi a un’ecografia addominale di routine dopo i 45 anni permette una scoperta in fase curabile.
Il tuo corpo ti parla: non trascurare gli avvertimenti del tumore del rene: sintomi silenziosi da non ignorare. Prenota subito una visita con il Prof. Matteo Ferro: +393508195362.
Il percorso diagnostico secondo il Prof. Matteo Ferro
- Visita urologica con anamnesi completa, palpazione addominale e valutazione della pressione arteriosa.
- Esame urine + urinocoltura per rilevare ematuria microscopica.
- Ecografia addome completo: prima indagine, non invasiva, identifica masse > 1 cm.
- TAC contrastografica trifase (corticomidollare, nefrografica, escretoria): gold standard per stadiazione T, coinvolgimento vascolare e linfonodi.
- Risonanza magnetica: alternativa in caso di allergia al mezzo di contrasto iodato o per definire trombosi cavale.
- Biopsia renale: indicata in masse < 4 cm con dubbio imaging, per pianificare ablazioni o sorveglianza attiva.
- PET-CT con traccianti specifici: utile nelle recidive o nei casi metastatici per guidare la terapia sistemica.
Strategie terapeutiche
Chirurgia come pilastro principale
- Nefrectomia parziale robotica (chirurgia nephron-sparing): scelta d’elezione per tumori ≤ 4 cm o lesioni multiple bilaterali. Il robot consente resezioni precise con clampaggio selettivo dell’arteria, riducendo l’ischemia e preservando la funzione renale.
- Nefrectomia radicale robotica/laparoscopica: indicata in masse > 7 cm, estensione sinusale o sospetto coinvolgimento linfonodale.
- Chirurgia a cielo aperto con trombectomia cavale: riservata ai tumori che formano un trombo nella vena cava.
Ablazioni mininvasive
- Crioablazione o radiofrequenza: in pazienti anziani o fragili con noduli ≤ 3 cm.
- Terapia focale con microonde: protocollo in sperimentazione presso l’unità del Prof. Ferro.
Terapie sistemiche
- Terapie bersaglio (TKI: sunitinib, pazopanib, cabozantinib): bloccano la crescita dei vasi tumorali.
- Immunoterapia (anti-PD-1/PD-L1, anti-CTLA-4): riattiva il sistema immunitario contro le cellule maligne.
- Associazioni immuno-TKI: nuovi standard di prima linea, seguiti dal team multidisciplinare oncologico.
Chirurgia robotica renale: vantaggi concreti
- Riduzione del dolore post-operatorio e minor uso di oppioidi.
- Minima perdita ematica (< 200 ml in media).
- Preservazione della funzione renale grazie a ischemia calcolata e suture intracorporee rapide.
- Ricovero breve (2-4 giorni) e rientro alle attività leggere in 10-14 giorni.
- Cicatrici quasi invisibili e maggiore soddisfazione estetica.
Il Prof. Ferro esegue oltre 150 nefrectomie robotiche l’anno, con percentuali di margini negativi > 95 % nelle parziali e complicanze di Clavien ≥ III inferiori al 3 %.
Follow-up: perché non bisogna abbassare la guardia
- Controlli clinici e TAC ogni 6 mesi per i primi 2 anni, poi annuali fino al quinto anno.
- Ecografia e creatininemia per monitorare la funzione del rene residuo.
- Sorveglianza più serrata in istotipi aggressivi (sarcomatoide) o in stadio pT3/4.
Prevenzione e stile di vita
- Stop al fumo: dopo 10 anni l’ex-fumatore riduce il rischio quasi al livello di chi non ha mai fumato.
- Peso sotto controllo: BMI < 25 riduce l’incidenza di carcinoma renale del 30 %.
- Dieta ricca di verdura, frutta e Omega-3: abbassa l’infiammazione cronica.
- Idratazione adeguata (2 l di acqua al giorno) per diluire sostanze potenzialmente tossiche.
- Attività fisica regolare: almeno 150 minuti di esercizio moderato a settimana.
Domande frequenti (FAQ)
Il tumore del rene è sempre fatale?
- No. Se scoperto in stadio iniziale (T1) e rimosso con chirurgia parziale, la sopravvivenza a 5 anni supera il 90 %.
È necessario togliere tutto il rene?
- Non sempre. Grazie alla robotica, il Prof. Ferro esegue spesso nefrectomie parziali, preservando il tessuto sano.
Dopo l’intervento potrò avere una vita normale?
- Sì: con un rene funzionante la vita è pressoché identica a prima; dieta equilibrata e controlli regolari sono sufficienti.
Quali esami devo fare se ho ematuria?
- Visita urologica, esame urine, ecografia addominale e TAC con contrasto: il percorso di base proposto dal Prof. Ferro.
Conclusione
Il tumore del rene non deve più coglierci impreparati. Conoscere i segnali subdoli, eliminare i fattori di rischio e affidarsi a un centro di eccellenza sono passi fondamentali per trasformare una patologia potenzialmente letale in una condizione curabile. Il Prof. Matteo Ferro mette a disposizione esperienza chirurgica robotica, ricerca continua e un team multidisciplinare dedicato a ogni fase, dalla diagnosi al follow-up. Ascolta il tuo corpo e non rimandare: se sospetti un tumore del rene, chiama subito il Prof. Matteo Ferro al +393508195362 e prenota la tua visita specialistica a Milano. La prevenzione è il primo atto di cura verso te stesso.