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Novembre 28, 2025La diagnosi di una neoplasia renale porta con sé numerose domande, non solo riguardo alle terapie chirurgiche o farmacologiche, ma anche sulla gestione della vita quotidiana. Tra queste, l’alimentazione occupa un posto centrale. Esiste una dieta specifica? Cosa posso mangiare dopo l’intervento? E come posso proteggere il rene rimasto? Come Urologo specializzato in oncologia e chirurgia robotica mininvasiva, il Prof. Ferro guida i pazienti attraverso l’intero percorso di cura, che include necessariamente un supporto nutrizionale mirato. Affrontare il tema: tumore del rene e alimentazione: consigli utili, non significa cercare cure miracolose nel piatto, ma capire come supportare l’organismo, ottimizzare le terapie e, soprattutto, proteggere la funzionalità renale residua. Una corretta alimentazione diventa un’alleata fondamentale per migliorare la qualità di vita durante e dopo il percorso oncologico.
Tumore del rene e alimentazione: consigli utili
Quando si parla di cancro e dieta, è fondamentale distinguere due momenti chiave: la prevenzione e la gestione della malattia. L’alimentazione gioca un ruolo in entrambi.
Perché la dieta conta: prevenzione primaria e secondaria
Per prevenzione primaria, intendiamo le abitudini che possono ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Sebbene non esista una “dieta anti-cancro“ specifica per il rene, i principali fattori di rischio modificabili per il tumore del rene sono l’obesità, l’ipertensione arteriosa e il fumo. Una dieta ricca di frutta e verdura, povera di grassi saturi e di sale (sodio), aiuta a controllare sia il peso che la pressione sanguigna, agendo quindi indirettamente come fattore protettivo.
La prevenzione secondaria interviene dopo la diagnosi. Qui l’obiettivo cambia: la dieta deve supportare l’organismo durante le terapie, aiutare a gestire gli effetti collaterali e, in particolare dopo la chirurgia (come la nefrectomia robotica), proteggere la funzione renale residua. Un rene sano filtra circa 180 litri di sangue al giorno; quando questa funzione è compromessa (dalla malattia o dalla rimozione di parte del tessuto renale), la dieta deve ridurre il “carico di lavoro” tossico che i reni devono smaltire.
Macronutrienti e micronutrienti chiave
La gestione della dieta nel paziente con tumore renale, specialmente se con funzione renale ridotta o post-intervento, si concentra sul bilanciamento attento di alcuni elementi:
Proteine:
Sono i mattoni per la riparazione dei tessuti, fondamentali dopo un intervento. Tuttavia, un loro eccesso affatica i reni, poiché il metabolismo proteico produce scorie azotate (come l’urea) che devono essere filtrate. È cruciale preferire proteine di alta qualità (carni bianche magre, pesce, albume d’uovo, legumi in quantità controllate) e limitare quelle processate (insaccati, carni rosse grasse).
Grassi:
Vanno privilegiati i grassi insaturi (olio extravergine d’oliva, pesce azzurro ricco di Omega-3) per il loro potenziale antinfiammatorio. Vanno limitati i grassi saturi (burro, formaggi grassi, carni rosse) e trans (prodotti industriali, snack confezionati).
- Fibre: Presenti in frutta, verdura e cereali integrali, sono essenziali per la salute intestinale.
- Sodio (Sale): È il nemico numero uno della pressione alta e un grande faticatore del rene. La restrizione del sodio è quasi sempre indicata. Non si tratta solo di non aggiungere sale, ma di evitare cibi che ne sono ricchi (cibi in scatola, dadi da brodo, salse, snack salati, affettati).
- Potassio (K): Un minerale vitale, ma che diventa pericoloso se i reni non riescono a eliminarlo in eccesso (iperkaliemia). La sua gestione è critica nei pazienti con insufficienza renale.
- Fosforo (P): Come il potassio, un eccesso di fosforo (spesso presente come additivo nei cibi processati, bevande gassate e latticini) è tossico se la filtrazione renale è ridotta.
Tumore del rene e alimentazione: consigli utili, chiama ora 3508195362
Cibi consigliati, cibi da limitare/evitare
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La chiave è la “nefroprotezione”: mangiare cibi freschi e non processati.
Cibi Consigliati (con moderazione e attenzione al potassio)
Verdura:
Privilegiare quelle a basso contenuto di potassio come cetrioli, lattuga, finocchi, zucchine, peperoni, melanzane. Consiglio pratico: La bollitura in abbondante acqua (scolando l’acqua di cottura) può ridurre il contenuto di potassio di molte verdure (es. patate, bietole).
Frutta:
Preferire mele, pere, frutti di bosco (mirtilli, fragole), ananas, prugne.
Cereali:
Riso, pasta, pane (preferibilmente integrali, ma valutando l’apporto di fosforo e potassio con il nutrizionista).
Proteine Magre:
Pollo (senza pelle), tacchino, pesce (merluzzo, sogliola, orata), albume d’uovo.
Condimenti:
Olio extravergine d’oliva (a crudo), erbe aromatiche e spezie (per insaporire al posto del sale).
Cibi da Limitare o Evitare (per ridurre il carico renale)
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- Alimenti ad alto contenuto di Sodio: Sale da cucina, dadi da brodo, salsa di soia, cibi in scatola o salamoia, insaccati e salumi, snack salati (patatine, cracker). Motivo: Aumentano la pressione e costringono i reni a un superlavoro per mantenere l’equilibrio idro-salino.
- Alimenti ad alto contenuto di Potassio: Banane, kiwi, melone, albicocche, uva, frutta secca, pomodori (soprattutto concentrati), patate, spinaci, bietole, funghi, cioccolato. Motivo: Rischio di iperkaliemia se la funzione renale è ridotta.
- Alimenti ad alto contenuto di Fosforo: Latticini (formaggi stagionati, latte), tuorlo d’uovo, bevande gassate (cola), birra, cibi processati/industriali (contengono fosfati come additivi, E338-E343). Motivo: L’iperfosforemia danneggia ossa e vasi sanguigni.
- Proteine in eccesso: Carni rosse, formaggi stagionati, insaccati. Motivo: Eccessiva produzione di scorie azotate.
- Alcol e Bevande Zuccherate: Aumentano l’infiammazione e il carico calorico senza nutrienti utili.
Idratazione: quanta e come (attenzione a pazienti con funzione renale ridotta/monorene)
L’idratazione è fondamentale, ma delicata. L’acqua è il solvente che permette ai reni di eliminare le tossine.
- In condizioni normali: Si consigliano 1.5-2 litri di acqua al giorno, preferibilmente oligominerale a basso residuo fisso (per non caricare di sali).
- Con funzione renale ridotta o monorene: La situazione cambia. Se il rene fatica a eliminare i liquidi, un’idratazione eccessiva può causare ritenzione idrica, edema e ipertensione. In questi casi (e solo su indicazione medica!), potrebbe essere necessaria una restrizione dei liquidi. La regola d’oro è bilanciare l’apporto con l’output (urina) e seguire scrupolosamente le indicazioni dello specialista.
Indicazioni post-nefrectomia parziale/totale e per chi vive con un solo rene!
Questo è uno scenario clinico molto comune. L’obiettivo della chirurgia moderna, come la nefrectomia robotica, è essere “nephron-sparing”, cioè risparmiare più tessuto renale sano possibile. La scelta tra nefrectomia parziale vs totale dipende dalle dimensioni e dalla posizione del tumore.
- Vivere con un monorene (o con funzione ridotta): Il rene superstite (o la parte residua) entra in “ipertrofia compensatoria”, cioè lavora di più. Dobbiamo proteggerlo.
- Gestione delle Proteine: È il punto più dibattuto. Non si devono eliminare le proteine (servono per la massa muscolare), ma va evitato l’eccesso. Si raccomanda un apporto normo-proteico controllato (circa 0.8-1.0 grammi per kg di peso corporeo ideale), da definire con un dietista clinico.
- Restrizione di Sodio: È tassativa. Meno di 5 grammi di sale al giorno (l’equivalente di un cucchiaino da tè, totale, compreso quello già presente nei cibi).
- Controllo Potassio e Fosforo: Diventa prioritario. È necessario monitorare gli esami del sangue (creatinina, potassio, fosforo) e adattare la dieta di conseguenza.
- Attenzione agli Integratori: Molti integratori (sportivi, vitaminici, fitoterapici) vengono eliminati dai reni. Assumere prodotti “naturali” pensando che siano innocui è un errore pericoloso. Qualsiasi integrazione deve essere approvata dall’urologo o dal nefrologo.
Tumore del rene e alimentazione: consigli utili, chiama ora il 3508195362
Esempio di menù settimanale orientativo
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Disclaimer: Questo è un esempio puramente indicativo, volutamente parziale. Non sostituisce un piano nutrizionale personalizzato, che deve essere stilato da un professionista (dietista o nutrizionista clinico) sulla base degli esami del sangue, del tipo di intervento subito e della funzione renale residua.
Lunedì:
- Colazione: Tè, 3 fette biscottate con marmellata (senza zuccheri aggiunti, a basso contenuto di potassio, es. fragola).
- Pranzo: 80g di riso con zucchine (cotte in olio EVO e aglio), 1 mela.
- Cena: 120 g di petto di pollo alla griglia (insaporito con erbe aromatiche), finocchi lessati (e scolati) conditi con olio EVO.
Martedì:
- Colazione: 1 tazza di latte (o bevanda vegetale approvata), 30 g di corn flakes.
- Pranzo: 80g di pasta con sugo di pomodoro fresco (moderata quantità), basilico e olio EVO.
- Cena: 150 g di merluzzo al vapore con limone e prezzemolo, carote lesse.
Mercoledì:
- Colazione: Tè, 3 fette biscottate con miele.
- Pranzo: Passato di verdure (con verdure a basso K, es. zucchine, carote; senza patate).
- Cena: 100g di tacchino ai ferri, insalata mista (lattuga, cetrioli) con olio EVO.
Evidenze scientifiche: cosa sappiamo e limiti
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È fondamentale essere onesti: nessuna dieta può curare il tumore del rene. L’alimentazione è un supporto fondamentale alle terapie standard (chirurgia, immunoterapia, terapia target tumore renale). Le linee guida internazionali (come quelle del World Cancer Research Fund – WCRF) e le società scientifiche di nefrologia e urologia concordano su alcuni punti:
- Mantenere un peso corporeo sano.
- Seguire un modello alimentare basato su cibi vegetali freschi e non processati (simile alla Dieta Mediterranea, ma adattata alle esigenze renali).
- Limitare carni rosse e processate.
- Limitare alcol e bevande zuccherate.
- Controllare strettamente l’apporto di sodio.
L’alimentazione non sostituisce le cure, ma ottimizza la risposta dell’organismo, riduce l’infiammazione e, soprattutto, protegge la funzionalità d’organo a lungo termine.
Quando rivolgersi allo specialista
La gestione nutrizionale del paziente con tumore del rene non può essere affidata al “fai da te” o a consigli generici trovati online. È un percorso clinico che richiede una stretta collaborazione tra l’Urologo, che gestisce la patologia oncologica e chirurgica, e un Dietista o Nutrizionista Clinico specializzato in nefrologia e oncologia. Solo attraverso un’analisi degli esami del sangue (creatininemia, azotemia, elettroliti come sodio, potassio, fosforo) e una valutazione dello stato nutrizionale del paziente, è possibile stilare un piano dietetico personalizzato, sicuro ed efficace.
Presso il nostro centro a Milano, garantiamo una presa in carico multidisciplinare rapida. La gestione del tumore renale non si limita all’eccellenza chirurgica, ma abbraccia il paziente nella sua totalità, inclusa la fondamentale componente nutrizionale. Per una valutazione urologica specialistica:
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