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Settembre 12, 2025Ricevere una diagnosi di tumore alla prostata è un momento complesso, che solleva immediatamente una domanda cruciale: Prostatectomia radicale robotica dove farla? Questa non è una scelta da prendere alla leggera, poiché il centro e il chirurgo a cui ci si affida possono influenzare in modo significativo non solo il successo oncologico dell’intervento, ma anche la qualità della vita futura, in particolare per quanto riguarda la continenza urinaria e la funzione erettile.
La scelta giusta si basa sulla valutazione di fattori come i volumi di attività di una struttura, l’adozione di protocolli di recupero rapido (ERAS) e la garanzia di una continuità assistenziale completa. In questo percorso, l’approccio del Prof. Matteo Ferro si fonda su tre pilastri: l’eccellenza nella chirurgia robotica, un percorso di cura rapido e personalizzato, e una decisione sempre condivisa con il paziente. L’obiettivo è offrire le più avanzate cure urologiche in un contesto di massima fiducia e trasparenza.
Prostatectomia radicale robotica dove farla? Guida alla Scelta del Centro e del Chirurgo
La risposta a questa domanda dipende da una serie di criteri oggettivi che ogni paziente dovrebbe conoscere per fare una scelta informata. Un centro di eccellenza non si definisce solo per la tecnologia che possiede, ma per come la integra in un percorso di cura completo.
Ecco gli elementi fondamentali da considerare:
Volumi di attività del centro e del chirurgo:
Numerosi studi scientifici dimostrano una correlazione diretta tra il numero di interventi eseguiti ogni anno da un ospedale e da un singolo chirurgo e la riduzione delle complicanze e il miglioramento dei risultati funzionali. Un chirurgo ad alto volume ha maggiore esperienza nel gestire anche i casi più complessi.
Indicatori di qualità:
I centri di alto livello monitorano costantemente i propri risultati. Chiedi informazioni su dati specifici come le percentuali di margini chirurgici positivi (un indicatore della radicalità oncologica), i tassi di recupero della continenza a 3, 6 e 12 mesi e le percentuali di preservazione della funzione erettile nei pazienti candidati a tecniche nerve-sparing.
Equipe multidisciplinare:
Il tumore alla prostata richiede un approccio integrato. Un team composto da urologo, oncologo, radioterapista, patologo, radiologo e infermieri specializzati garantisce che ogni decisione sia frutto di una valutazione collegiale, offrendo al paziente la migliore strategia terapeutica possibile.
Tecnologie avanzate e ricerca:
La presenza di piattaforme robotiche moderne, come il sistema Da Vinci Xi, è un prerequisito. Ma un centro all’avanguardia va oltre: integra i risultati della ricerca scientifica per personalizzare il trattamento, utilizzando modelli predittivi per stratificare il rischio e ottimizzare la strategia chirurgica in base alle caratteristiche biologiche del tumore e del paziente.
Protocolli ERAS (Enhanced Recovery After Surgery):
Si tratta di percorsi clinico-assistenziali che mirano a ridurre lo stress chirurgico e ad accelerare il recupero. Includono una gestione ottimale del dolore, una mobilizzazione precoce e una rapida rialimentazione, consentendo una degenza più breve e un ritorno più veloce alle normali attività.
Assistenza post-operatoria e riabilitazione:
Il percorso non finisce con l’intervento. Un centro di eccellenza offre un programma strutturato di follow-up e un accesso diretto a fisioterapisti specializzati nella riabilitazione del pavimento pelvico, un passo fondamentale per un recupero ottimale della continenza.
Prostatectomia radicale robotica dove farla? Non lasciare nulla al caso. Discuti le tue opzioni con un esperto di chirurgia robotica. Contatta il Prof. Ferro al +393508195362.
Qual è il decorso post-operatorio per una prostatectomia robotica?
Comprendere cosa accade dopo l’intervento è essenziale per affrontare il percorso con serenità. Grazie all’approccio mininvasivo e ai protocolli ERAS, il recupero è generalmente molto più rapido rispetto alla chirurgia tradizionale.
Prima notte e dimissione tipiche
Dopo l’intervento, il paziente verrà monitorato per alcune ore in una sala di risveglio prima di tornare in reparto. Il dolore è solitamente ben controllato con farmaci antidolorifici leggeri. Già dalla sera stessa dell’operazione, verrà incoraggiato a mobilitarsi, ovvero a sedersi e fare qualche passo, per favorire la ripresa e ridurre il rischio di complicanze.
La degenza ospedaliera è breve: in genere, la dimissione avviene dopo 1-3 notti. Al momento della dimissione, avrà un catetere vescicale, che verrà mantenuto in sede per un periodo variabile (solitamente 7-10 giorni) per permettere una perfetta cicatrizzazione interna.
Tempi di recupero e segnali di allarme
Una volta a casa, il recupero procede gradualmente.
- Attività leggere: Potrai riprendere attività domestiche leggere e brevi passeggiate già nei primi giorni.
- Lavoro: Il ritorno a un lavoro d’ufficio è possibile dopo circa 2-3 settimane. Per lavori fisicamente più impegnativi, potrebbero essere necessarie 4-6 settimane.
- Sport: L’attività fisica più intensa, come la corsa o il sollevamento pesi, va posticipata di almeno un mese e ripresa gradualmente.
È importante contattare il medico in caso di febbre alta, dolore addominale intenso, sanguinamento significativo o problemi con il catetere.
Continuità di cura: il percorso dopo la rimozione del catetere
Il follow-up è cruciale. Dopo la rimozione del catetere, inizierà il percorso di recupero funzionale. Questo include:
- Controlli del PSA: Verranno programmati dosaggi regolari dell’antigene prostatico specifico per monitorare il successo oncologico.
- Riabilitazione della continenza: Verrà avviato un programma di fisioterapia del pavimento pelvico per accelerare il recupero del controllo urinario.
- Supporto per la funzione erettile: Se è stata eseguita una tecnica nerve-sparing, verrà discusso un piano riabilitativo personalizzato, che può includere farmaci (inibitori della PDE5), dispositivi (vacuum device) o altre terapie per favorire il recupero della funzione sessuale.
Quanto dura un intervento alla prostata con la robotica?
Una delle domande più comuni riguarda la durata dell’intervento. In media, una prostatectomia radicale robotica dura tra le 2 e le 4 ore. Tuttavia, questo è un dato puramente indicativo, poiché diversi fattori possono influenzare i tempi chirurgici:
- Caratteristiche del paziente: Un indice di massa corporea (BMI) elevato o la presenza di aderenze da precedenti interventi chirurgici addominali possono rendere la procedura tecnicamente più complessa.
- Estensione della malattia: Un tumore localmente avanzato può richiedere una dissezione più ampia.
- Linfadenectomia: La rimozione dei linfonodi pelvici, necessaria in alcuni casi per stadiare la malattia, allunga i tempi operatori.
- Tecnica nerve-sparing: La meticolosa preservazione dei fasci nervosi responsabili dell’erezione (bilaterale o monolaterale) richiede tempo e grande precisione.
È fondamentale capire che la durata non è un indicatore di qualità. Un intervento più lungo non è necessariamente peggiore, e viceversa. Ciò che conta è la precisione del gesto chirurgico, l’accuratezza nella rimozione del tumore e la meticolosità nella preservazione delle strutture anatomiche funzionali. L’esperienza del team chirurgico è il vero fattore determinante per un esito di successo.
La domanda è: Prostatectomia radicale robotica dove farla? La risposta è nel centro ad alto volume con il team dedicato del Prof. Matteo Ferro. Prenota la tua visita al +393508195362.
Dove farla: come valutare i centri
Durante la visita specialistica, non esitare a porre domande dirette e specifiche. Un professionista trasparente sarà lieto di fornirti tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole. Ecco una check list di domande utili:
- Quanti interventi di prostatectomia robotica esegue personalmente ogni anno?
- Quali sono le percentuali di margini chirurgici positivi del suo centro per tumori organo-confinati?
- Quali sono i tassi di recupero della continenza completa a 3, 6 e 12 mesi?
- Nei pazienti come me, quali sono le probabilità di preservare la funzione erettile?
- Utilizzate protocolli ERAS? Qual è la durata media della degenza e del cateterismo?
- Offrite un percorso strutturato di riabilitazione del pavimento pelvico?
L’approccio del Prof. Matteo Ferro si basa su una pianificazione chirurgica personalizzata. Ogni caso viene studiato in dettaglio per decidere la strategia migliore, privilegiando sempre, quando oncologicamente sicuro, la tecnica nerve-sparing per massimizzare le possibilità di recupero funzionale. Un dialogo aperto su rischi e benefici attesi è alla base del rapporto di fiducia medico-paziente.
Effetti collaterali e complicanze: cosa sapere davvero
Ogni intervento chirurgico comporta dei rischi, ma grazie alla tecnologia robotica e all’esperienza del chirurgo, questi sono oggi significativamente ridotti. Le due principali conseguenze funzionali sono l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile.
- Continenza urinaria: Dopo la rimozione del catetere, è comune una fase di incontinenza da sforzo. La stragrande maggioranza dei pazienti recupera un ottimo controllo entro 3-6 mesi, e quasi tutti entro un anno, soprattutto se supportati da una corretta riabilitazione.
- Funzione erettile: Il recupero è più lento e variabile, dipendendo dall’età, dalla funzione sessuale pre-operatoria e dal tipo di intervento (nerve-sparing o meno). Può richiedere fino a 18-24 mesi e viene supportato da specifiche terapie riabilitative.
Altre complicanze, come sanguinamento, infezioni, linfocele (raccolta di linfa) o stenosi dell’anastomosi (restringimento della giunzione tra vescica e uretra), sono oggi rare e gestite con protocolli consolidati.
Costi e SSN: come orientarsi tra privato e convenzionato
I costi di una prostatectomia radicale robotica possono variare notevolmente in base al regime scelto (Servizio Sanitario Nazionale, assicurazione privata, solvenza). I fattori che incidono sul costo includono la complessità dell’intervento, i giorni di degenza, l’eventuale linfadenectomia e i materiali utilizzati.
In Italia, l’intervento è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in molte strutture pubbliche o convenzionate. Per chi possiede un’assicurazione sanitaria, è fondamentale verificare le condizioni della propria polizza. In regime privato, il costo viene definito tramite un preventivo dettagliato. Durante la visita, il nostro team fornirà tutte le informazioni necessarie con la massima trasparenza, spiegando le diverse opzioni disponibili per consentirti di scegliere il percorso più adatto alle tue esigenze.
Ti chiedi “Prostatectomia radicale robotica dove farla?” Scegli un percorso personalizzato con il Prof. Matteo Ferro. Chiama il +393508195362.
FAQ – Domande Frequenti
Quali sono i centri di eccellenza per la prostatectomia radicale robotica in Italia?
Più che una classifica, è importante valutare un centro sulla base di criteri oggettivi: alti volumi di interventi, risultati documentati (margini, continenza, potenza), un team multidisciplinare e percorsi di cura strutturati. L’eccellenza risiede nella combinazione di questi fattori.
Qual è il miglior centro per la prostata in Italia?
Il “miglior” centro è quello che offre il percorso più adatto al tuo specifico profilo clinico. La scelta dovrebbe basarsi sull’esperienza del chirurgo nel trattare casi simili al tuo e sulla fiducia che riesci a instaurare con l’intera equipe.
Quanto costa una prostatectomia robotica in Italia?
I costi variano ampiamente. In SSN l’intervento è gratuito. In regime privato, i costi dipendono da molti fattori. È essenziale richiedere un preventivo personalizzato e trasparente durante la visita specialistica.
Quali sono gli effetti collaterali della prostatectomia radicale robotica?
I principali sono l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile, il cui recupero dipende da molti fattori. Grazie alle tecniche moderne e a un’adeguata riabilitazione, questi effetti sono oggi gestiti con grande efficacia.
Conclusione
In sintesi, la domanda iniziale non ha una risposta universale, ma una personalizzata. La decisione migliore nasce dall’informazione, dalla valutazione di criteri oggettivi e dalla scelta di un’equipe esperta che non si limiti a eseguire un intervento, ma che costruisca un percorso di cura completo e su misura. Scegliere un chirurgo ad alto volume e un centro con un programma strutturato è il primo, fondamentale passo per garantire non solo la guarigione dal tumore, ma anche la migliore qualità di vita possibile. Per una valutazione specialistica e per discutere il tuo caso specifico, contatta il Prof. Matteo Ferro.
Contatti per prenotare una visita:
- Indirizzo: Via Alberto Mario 6, 20149 Milano
- Telefono: +393508195362
- Email: prenotazione.milano@matteoferro.it
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente divulgativo e non sostituiscono in alcun modo la visita medica specialistica.