TUMORE DEL TESTICOLO
È una neoplasia rara ma rappresenta il tumore più frequente nei giovani adulti tra i 15 e i 35 anni.
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Epidemiologia
Il tumore del testicolo è una neoplasia rara che rappresenta circa l’1-2% di tutti i tumori maligni maschili, ma è il tumore più comune tra gli uomini di età compresa tra i 15 e i 35 anni. L’incidenza varia da 6 a 11 casi ogni 100.000 uomini all’anno nei paesi occidentali. I tassi di incidenza sono più elevati in Europa del Nord rispetto ai paesi asiatici e africani. Negli ultimi decenni, si è osservato un aumento progressivo dei casi.
Eziologia
Le cause esatte del tumore del testicolo non sono completamente comprese, ma diversi fattori di rischio sono stati identificati [2]:
- Criptorchidismo: è il principale fattore di rischio, con un aumento fino a 10 volte del rischio di sviluppare un tumore.
- Storia familiare: avere un parente di primo grado affetto da tumore del testicolo aumenta il rischio.
- Sindrome di Klinefelter: una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un corredo genetico XXY in soggetti fenotipicamente di sesso maschile.
- Mutazioni genetiche: mutazioni come l’isocromosoma 12p sono spesso riscontrate nei tumori testicolari.
- Altri fattori includono la presenza di atrofia testicolare, infertilità e l’esposizione prenatale agli estrogeni.
Fisiopatologia
Il tumore del testicolo origina dalle cellule germinali (95% dei casi) e può essere suddiviso in seminomi e non seminomi [3].
Sintomi
Il sintomo più comune del tumore testicolare è la presenza di una massa testicolare indolore.
Altri sintomi includono dolore o fastidio scrotale, sensazione di pesantezza nel testicolo, e nei casi avanzati sintomi legati alla presenza di metastasi come dolore lombare (in caso di metastasi retroperitoneali) o tosse e dispnea (in caso di metastasi polmonari).
Classificazione
La classificazione dei tumori germinali del testicolo è basata sul tipo di cellule germinali da cui originano. Si distinguono principalmente in:
Clinica
Il sintomo più comune del tumore testicolare è la presenza di una massa testicolare indolore. Altri sintomi includono dolore o fastidio scrotale, sensazione di pesantezza nel testicolo, e nei casi avanzati sintomi legati alla presenza di metastasi come dolore lombare (in caso di metastasi retroperitoneali) o tosse e dispnea (in caso di metastasi polmonari). I siti più frequenti di metastasi includono i polmoni e i linfonodi retroperitoneali.
Diagnosi
La diagnosi del tumore del testicolo richiede un approccio multidisciplinare:
- Esame obiettivo: il medico può rilevare una massa solida non dolorosa durante la palpazione.
- Ecografia scrotale: l’esame di prima linea che permette di distinguere tra una massa solida (sospetta per neoplasia) e una cistica.
- Marcatori tumorali: l’alfa-fetoproteina (AFP), la beta-hCG e l’LDH sono utilizzati per la diagnosi e il follow-up. La beta-hCG è prodotta
soprattutto da coriocaricnoma e in generale da tumori non seminoamtosi. Raramente è rialzata in caso di seminoma. L’AFP è prodotta in cadi tumori del sacco vitellino e dal carcinoma embrionale, mai nel caso di un seminoma. - Imaging: una TAC del torace, addome e pelvi è indicata per valutare l’estensione del tumore e la presenza di metastasi. La PET con PSMA
è utile in casi avanzati o per il monitoraggio post-terapia.
Nel work-up preoperatorio è fondamentale considerare lo stato ormonale del paziente, ossia i livelli basali di testosterone e degli ormoni
sessuali, e la sua fertilità.
È importante poter offrire al paziente un servizio di criopreservazione del seme prima dell’intervento chirurgico.
Terapia
Il trattamento del tumore del testicolo dipende dal tipo e dallo stadio del tumore.
- Orchifunicolectomia: il trattamento iniziale consiste nella rimozione chirurgica del testicolo affetto, attraverso un’incisione inguinale.
Può essere effettuata con o senza l’inserimento di una protesi testicolare. La protesi offre vantaggi estetici e psicologici, ma può comportare rischi come infezioni (2-5 %) o complicanze meccaniche. L’approccio inguinale è preferito per evitare la diffusione del tumore attraverso il canale linfatico scrotale. Nel caso di piccole masse testicolari, di natura dubbia, può essere offerto al paziente un’esplorativa scrotale, la rimozione del solo nodulo sospetto con un esame istologico estemporaneo durante la chirurgia per decidere se procedere o meno alla rimozione di tutto il testicolo. - Chemioterapia: la chemioterapia, oltre che per gli stadi avanzati (stadio ≥ II), può essere indicata in forme localmente avanzate o
aggressive in modalità adjuvante (dopo orchiectomia senza evidenza di malattia residua) sia per i tumori seminomatosi che non
seminomatosi. - Radioterapia: è usata meno frequentemente con l’avvento della chemioterapia.
- Linfoadenectomia retroperitoneale: indicata in alcuni pazienti con tumore non seminomatoso e metastasi linfonodali, specialmente
quando ci sono masse residue dopo la chemioterapia. In alcuni casi può essere indicata anche in contesto adjuvante (dopo orchiectomia senza evidenza di malattia residua).
Tumore del testicolo
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Prognosi
Il tumore del testicolo è tra le neoplasie con la prognosi migliore. La sopravvivenza a 5 anni supera il 95% nei tumori localizzati. Anche nei casi avanzati la prognosi è eccellente grazie alla chemioterapia efficace.
Prevenzione
Non esistono misure di prevenzione primaria per il tumore del testicolo. Tuttavia, il controllo regolare attraverso l’autopalpazione testicolare può aiutare nella diagnosi precoce. Gli uomini con storia di criptorchidismo o altri fattori di rischio dovrebbero sottoporsi a controlli regolari.
Bibliografia
- Coburn MC, Ward JF. Cancer of the Testis. In: Wein AJ, editor. Campbell-Walsh Urology. 12th ed. Elsevier; 2020.
- Gilligan T, Lin DW, Aggarwal R, Chism D, Cost N, Derweesh I, et al. Testicular cancer, version 2.2023, NCCN clinical practice guidelines in oncology. J Natl Compr Cancer Netw 2023;21:67–84.
- Lorch A, Beyer J, Bascoul-Mollevi C, Kramar A, Einhorn LH, Necchi A, et al. Prognostic factors in patients with metastatic germ cell tumors who experienced treatment failure with cisplatin-based first-line chemotherapy. J Clin Oncol 2010;28:4906–11.