
Studio scientifico del tumore della vescica
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Nel mio lavoro quotidiano come urologo, incontro spesso pazienti con tumore della vescica non muscolo-invasivo (NMIBC), una patologia molto eterogenea che richiede un approccio diagnostico e terapeutico estremamente preciso. Per questo motivo, il nuovo sistema di classificazione tumori vescica rappresenta uno strumento fondamentale per valutare il grado di aggressività della neoplasia tramite la classificazione istologica (il cosiddetto grading), permettendoci di prevedere il rischio di recidiva o di progressione verso forme più invasive. Proprio su questo tema si basa la mia ultima pubblicazione scientifica, recentemente apparsa su BJU International, frutto di uno studio multicentrico condotto con colleghi di 18 centri urologici italiani.
Perché era necessario uno studio sul grading?
Attualmente, i sistemi di classificazione più utilizzati sono due: il WHO 1973 (che distingue i tumori in G1, G2 e G3) e il più recente WHO 2004/2022, che semplifica la classificazione in due gruppi (low grade e high grade).
Entrambi questi sistemi, però, presentano dei limiti. Il primo è poco riproducibile, il secondo è troppo generico. In particolare, il gruppo intermedio (G2), che raccoglie casi molto diversi tra loro, rende difficile definire in modo affidabile il rischio reale del paziente.
Il contributo del nostro studio
Il nostro obiettivo è stato quello di testare l’efficacia di un sistema ibrido che combina i punti di forza di entrambe le classificazioni precedenti. Abbiamo analizzato i dati di 1233 pazienti con tumore Ta trattati con resezione endoscopica (TURBT), con o senza instillazioni endovescicali, tra il 2010 e il 2023.
Abbiamo confrontato quattro sistemi di grading:
- WHO 1973 (G1, G2, G3)
- WHO 2004/2022 (low grade, high grade)
- Sistema ibrido a tre livelli (LG, HG/G2, HG/G3)
- Sistema ibrido a quattro livelli (LG/G1, LG/G2, HG/G2, HG/G3)
I risultati principali
Il sistema ibrido a quattro livelli è risultato il più accurato nel predire tre aspetti cruciali per la gestione clinica del paziente:
- Recidiva del tumore (RFS)
- Recidiva ad alto grado (HG-RFS)
- Progressione verso forme muscolo-invasive (PFS)
In particolare, abbiamo evidenziato come tumori classificati come HG/G2 (quindi ad alto grado ma in precedenza inclusi in un gruppo intermedio) abbiano un rischio significativamente più alto di recidiva e progressione rispetto ai tumori LG/G2. Questa distinzione può avere un impatto diretto sulle scelte terapeutiche e sulla frequenza del follow-up.
Cosa cambia nella pratica clinica?
Grazie a questa classificazione più fine, possiamo:
- Personalizzare meglio i trattamenti (ad esempio decidere se e quando usare la BCG)
- Identificare con maggiore precisione i pazienti a rischio di progressione
- Evitare trattamenti eccessivi nei casi a basso rischio
- Migliorare la comunicazione con i pazienti, fornendo loro informazioni più dettagliate sulla prognosi
Uno sguardo al futuro
L’introduzione di un nuovo sistema di classificazione tumori vescica rappresenta un passo avanti importante, ma non l’ultimo. Saranno necessari ulteriori lavori per validare questi risultati anche in altre tipologie di tumore della vescica (come i T1 o il carcinoma in situ), e sarà fondamentale anche un lavoro di standardizzazione tra patologi, per assicurare che questo sistema venga applicato in modo omogeneo.
Nel frattempo, però, credo che il sistema ibrido a quattro livelli rappresenti già oggi uno strumento utile per raffinare le decisioni cliniche e migliorare la qualità del trattamento per molti pazienti.
L’articolo è disponibile su PubMed al seguente link:https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40557582/