PROSTATECTOMIA RADICALE ROBOT-ASSISTITA (RALP)
La tecnologia robotica al servizio della chirurgia urologica oncologica.
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RALP: la chirurgia robotica per il tumore della prostata
La prostatectomia radicale robot-assistita (RALP) è una procedura chirurgica minimamente invasiva utilizzata nel trattamento del carcinoma prostatico, che prevede la rimozione completa della prostata e delle vescicole seminali. L’intervento può essere associato alla linfoadenectomia pelvica bilaterale, ossia la rimozione dei linfonodi pelvici (iliaci esterni, interni ed otturatori di destra e di sinistra). Il sistema robotico più comunemente impiegato è il sistema Da Vinci, ma altri sistemi esistono o sono in fase di sviluppo, come il Versius e l’Hugo [1].
Indicazioni all'intervento
La RALP è indicata nei pazienti con carcinoma prostatico localizzato o localmente avanzato [2]. Le condizioni cliniche che giustificano
l’intervento includono:
- Tumore confinato alla prostata: il cui stadio e grado di aggressività viene valutato mediante classificazione TNM, il punteggio di Gleason
e livelli di PSA. - Assenza di metastasi a distanza: confermata sia dalla stessa risonanza magnetica multiparametrica della prostata (utile in primis nella
fase diagnostica pre-biopsia), ma anche da esami stadiativi quali scintigrafia ossea, TC torace-addome cmdc e/o dalla PET PSMA total
body. Il trattamento chirurgico della malattia oligo-metastatica, ossia con poche metastasi, deve essere attentamente valutato
dall’urologo in team multidisciplinare. - Pazienti con aspettativa di vita di almeno 10-15 anni e con un buon performance status, poiché i benefici dell’intervento sono più
evidenti a lungo termine. - Pazienti con quadro di tumore della prostata avanzato ma con sintomi urinari ostruttivi: la RALP può migliorare la qualità della vita in
pazienti con disturbi urinari correlati alla crescita del tumore o in cui il tumore maligno si associ ad un quadro inveterato di ipertrofia
prostatica.
Tecnica chirurgica
L’intervento di RALP si esegue sotto anestesia generale, con il paziente supino ed inclinato di circa 27° in Trendelenburg per migliorare l’accesso alla pelvi. La chirurgia robot-assistita utilizza plurimi accessi tramite trocars chirurgici (generalmente 6 – 4 robotici e 2 per l’assistente) attraverso cui vengono introdotti strumenti chirurgici e una telecamera ad alta definizione per garantire una visione 3D del campo operatorio.
Il chirurgo manovra il robot da una console esterna, controllando con precisione gli strumenti miniaturizzati. Un secondo chirurgo assiste al letto del paziente le manovre del robot.
Prostatectomia radicale robot-assistita (RALP)
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Bibliografia
- [1] Marino F, Moretto S, Rossi F, Bizzarri FP, Gandi C, Filomena GB, et al. Robot-assisted Radical Prostatectomy with the Hugo RAS and da Vinci Surgical Robotic Systems: A Systematic Review and Meta-analysis of Comparative Studies. Eur Urol Focus 2024.
https://doi.org/10.1016/j.euf.2024.10.005. - [2] Prostate Cancer – Uroweb n.d. https://uroweb.org/guidelines/prostate-cancer (accessed October 31, 2024).
- [3] Martini A, Tewari AK. Anatomic robotic prostatectomy: current best practice. Ther Adv Urol 2019;11:1756287218813789.
https://doi.org/10.1177/1756287218813789. - [4] Gandaglia G, Fossati N, Zaffuto E, Bandini M, Dell’Oglio P, Bravi CA, et al. Development and Internal Validation of a Novel Model to Identify
the Candidates for Extended Pelvic Lymph Node Dissection in Prostate Cancer. Eur Urol 2017;72:632–40.
https://doi.org/10.1016/j.eururo.2017.03.049. - [5] Ilic D, Evans SM, Allan CA, Jung JH, Murphy D, Frydenberg M. Laparoscopic and robot-assisted vs open radical prostatectomy for the
treatment of localized prostate cancer: a Cochrane systematic review. Bju Int 2018;121:845–53. https://doi.org/10.1111/bju.14062.