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- Le cause biologiche dell’IPB e perché colpisce di più dopo i cinquanta;
- i segnali “minori” che spesso si ignorano e i sintomi avanzati;
- gli esami diagnostici realmente utili e quando farli;
- le nuove cure farmacologiche, fitoterapiche e mix personalizzati;
- tutte le tecniche mini-invasive (Rezum, UroLift, iTIND, Aquablation, PAE);
- le soluzioni chirurgiche endoscopiche (TURP, HoLEP, GreenLight), laser, resezione bipolare, Robot-Assisted Simple Prostatectomy (RASP) illustrata passo-passo;
- costi, tempi di recupero, complicanze e aspettative realistiche;
- le domande più frequenti e gli errori da evitare.
L’obiettivo è semplice: permetterti di arrivare in ambulatorio già consapevole di ciò che potresti scegliere, riducendo ansia e confusione.
Ipertrofia prostatica benigna cura Milano: guida completa alle soluzioni del Prof. Matteo Ferro
Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna
La prostata, piccola ghiandola a forma di castagna situata sotto la vescica, produce parte del liquido seminale. Con il passare degli anni gli ormoni maschili, in particolare il diidrotestosterone, ne stimolano una crescita nodulare del tutto benigna, chiamata iperplasia prostatica benigna (IPB). A differenza del tumore, l’IPB non metastatizza, ma può comprimere l’uretra e ostacolare il deflusso dell’urina, provocando un complesso di disturbi raggruppati nei Lower Urinary Tract Symptoms (LUTS).
Epidemiologia
- 50 % degli uomini presenta segni di IPB a 50 anni
- 70 % oltre i 60
- oltre l’80 % dopo i 70
Solo un terzo svilupperà sintomi clinicamente rilevanti, ma la percentuale cresce con il volume prostatico.
Genesi ormonale e fattori favorenti
- Diidrotestosterone (DHT): metabolita del testosterone che si lega ai recettori prostatici stimolando l’iperplasia.
- Infiammazione cronica: prostatiti subcliniche possono accelerare l’ingrossamento.
- Stile di vita: obesità, dieta ricca di grassi saturi, sedentarietà.
- Componenti genetiche: familiarità di primo grado raddoppia la probabilità di IPB voluminosa.
Sintomi: quando la prostata parla
I disturbi si dividono in irritativi (a carico della vescica) e ostruttivi (azione meccanica dell’ingrossamento):
- Aumento della frequenza urinaria (pollachiuria) di giorno e nicturia di notte.
- Urgenza con rischio di perdite.
- Flusso debole, interrotto, necessità di “spingere”.
- Sensazione di svuotamento incompleto, gocciolamento post-minzione.
- Ritenzione acuta: impossibilità improvvisa di urinare → emergenza con catetere.
Molti uomini normalizzano i sintomi; il Prof. Ferro ricorda che attendere può portare a complicanze: diverticoli vescicali, calcoli, infezioni, insufficienza renale ostruttiva.
Percorso diagnostico completo a Milano
- Visita specialistica con valutazione dell IPSS (International Prostate Symptom Score) ed esame obiettivo (palpazione addominale, esplorazione rettale digitale).
- Esami sangue/urine: creatinina, PSA totale e libero, urocoltura.
- Ecografia transaddominale: misura volume prostatico e residuo post-minzione.
- Uroflussometria con Qmax < 10 mL/s indicativo di ostruzione.
- Ecografia transrettale (TRUS) per mappare adenomi mediani e valutare pattern vascolare.
- Cistoscopia flessibile in casi selezionati (ematuria, sospetto di ostruzione collo vescicale).
- Urodinamica completa se sintomi complessi o sospette copatologie vescicali neurologiche.
Il Prof. Ferro concentra spesso tutti gli step diagnostici in una one-stop clinic mattutina, evitando mesi di attesa.
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Terapia medica: quando bastano le pillole
Alfa-bloccanti di terza generazione
Tamsulosina, Alfuzosina, Silodosina. Rilassano le fibre muscolari lisce del collo vescicale in 48-72 ore. Effetti: calo della pressione, eiaculazione retrograda (transitoria).
Inibitori della 5-alfa-reduttasi
Finasteride, Dutasteride. Bloccano la trasformazione del testosterone in DHT; riducono volume del 20-30 % in 6-9 mesi. Possibile calo libido, ginecomastia.
Terapia combinata
Alpha + 5-ARI: ideale in prostate > 40 mL con sintomi moderati.
Altri farmaci complementari
- Inibitori PDE-5 (Tadalafil 5 mg/die): utili se coesiste deficit erettile.
- Antimuscarinici o β3-agonista (Mirabegron): mirati all’iperattività vescicale.
Fitoterapici (Serenoa repens): efficaci sui sintomi lievi; Prof. Ferro li prescrive associati.
Nuove cure mini-invasive: tra ambulatorio e day-surgery
- Rezum®, vapore acqueo: Micro-iniezioni di vapore a 103 °C necrotizzano il tessuto in eccesso; in 3-4 settimane i sintomi calano del 50 %. Procedura di 10 min in sedazione.
- UroLift®, impianto di clip: Clip in nitinol tirano i lobi prostatici lateralmente aprendo il canale; nessuna resezione, rischio zero di eiaculazione retrograda.
- iTIND®, stent temporaneo: Dispositivo a tre anse posto per 5-7 giorni che rimodella l’uretra prostatica; indicato in volumi 30-60 mL.
- Aquablation®: Getto d’acqua ad alta pressione guidato da ultrasuoni robotizzati; abla in 5 min adenomi fino a 80–90 mL preservando eiaculazione.
- Embolizzazione arterie prostatiche (PAE): Radiologia interventistica: microsfere occludono rami arteriosi riducendo volume in 3 mesi. Utile in pazienti non idonei a chirurgia.
Il Prof. Ferro collabora con radiologi e anestesisti per offrire ogni tecnologia in day-hospital, con rientro a casa in poche ore.
Chirurgia endoscopica e laser
- TURP bipolare: Standard per prostate 30-80 mL. Sfrutta corrente bipolare in soluzione salina, riducendo il rischio di sindrome da assorbimento.
- HoLEP (Holmium Laser Enucleation): Laser Olo distrugge il piano capsulare; adatto a tutti i volumi, anche > 150 mL, con minima perdita di sangue e degenza di 24 h.
- GreenLight PVP: Laser a 532 nm vaporizza il tessuto, ottimo per pazienti in terapia anti-coagulante.
Robot-Assisted Simple Prostatectomy (RASP)
Per prostate giganti > 100–120 mL. Con il robot Da Vinci Xi il Prof. Ferro enuclea l’adenoma attraverso minilaparotomia di 3 cm:
- Cistotomia trasversale.
- Enucleazione adenoma con dissezione nitida.
- Sutura collo vescicale; catetere 22 Ch.
Sanguinamento medio < 150 mL, dimissione 48–72h, ripresa lavoro in 2 settimane.
Complicanze e gestione
- Ematuria post-op: irrigazioni vescicali, riposo.
- Eiaculazione retrograda: frequente dopo TURP, rara con Rerum/UroLift.
- Stenosi uretrale: 2-3 %, trattabile con dilatazioni endoscopiche.
- Incontinenza: < 1 % negli approcci moderni; fisioterapia pelvica precoce.
Costi e rimborsi a Milano
- Rezum / UroLift / iTIND
- Copertura con SSN: ticket minimo
- Costo in privato convenzionato: 3 000, 4 500 €
- Copertura con SSN: ticket minimo
- TURP bipolare
-
- Copertura con SSN: ticket ordinario o esenzione 048
- Costo in privato convenzionato: 6 000, 7 500 €
- Copertura con SSN: ticket ordinario o esenzione 048
- HoLEP (laser ad holmio)
-
- Copertura con SSN: ticket minimo dovuto
- Costo in privato convenzionato: 7 500, 9 000 €
- Copertura con SSN: ticket minimo dovuto
- RASP robotica (Robot-Assisted Simple Prostatectomy)
-
- Copertura con SSN: totalmente rimborsata se indicata clinicamente
- Costo in privato convenzionato: 10 000, 12 000 €
- Copertura con SSN: totalmente rimborsata se indicata clinicamente
Molte polizze sanitarie integrative possono rimborsare, in toto o in parte, gli interventi robotici per ipertrofia prostatica benigna di volume elevato.
Con “Ipertrofia prostatica benigna cura Milano” firmata Prof. Matteo Ferro, il benessere è a una sola telefonata: +393508195362
L’esperienza del Prof. Matteo Ferro: perché affidarsi a lui
Quando si parla di ipertrofia prostatica benigna, i numeri del Prof. Matteo Ferro non sono semplici statistiche: raccontano una carriera votata all’eccellenza clinica, alla ricerca e alla sicurezza del paziente.
- Oltre 4.000 procedure endoscopiche e laser documentate
Grazie a questo volume operatorio, uno dei più alti in Lombardia, il Prof. Ferro ha sviluppato protocolli di riduzione del dolore post-operatorio, dimissione rapida in 24 ore e tassi di riammissione inferiori al 2 %.
- Più di 350 Robot-Assisted Simple Prostatectomy (RASP)
Eseguiti con piattaforma Da Vinci Xi, presentano un tasso di trasfusione inferiore all’1 % e un ritorno alla normale vita quotidiana in appena due settimane, anche per prostate superiori a 150 mL.
- Co-autore delle Linee Guida Italiane IPB 2024
Il suo nome compare fra gli estensori delle raccomandazioni che oggi orientano urologi di tutta Italia sulle migliori pratiche farmacologiche, mini-invasive e chirurgiche per il trattamento dell’IPB.
- Responsabile e coordinatore di studi clinici multicentrici
-
- Aquablation in prostate > 90 mL: prima casistica italiana con follow-up a 36 mesi, presentata ai congressi EAU e SIU.
- Rezum High-Volume Trial: protocollo che estende l’uso del vapore acqueo a ghiandole fino a 120 mL.
Questi trial permettono ai pazienti di accedere a tecnologie di ultima generazione con costi ridotti o copertura totale.
- Formazione e mentorship
Docente universitario, il Prof. Ferro ha formato oltre 60 specializzandi in Urologia, molti dei quali oggi dirigono unità operative in Italia e all’estero. I pazienti sanno di essere seguiti da un’équipe che applica standard internazionali condivisi.
- Approccio “zero sorprese”
Ogni paziente riceve un report dettagliato con: diagnosi, opzioni terapeutiche comparate, tempi di recupero, costi trasparenti e percentuali reali di successo basate sulla casistica del centro. Questo riduce l’ansia pre-operatoria e migliora l’aderenza ai controlli di follow-up.
Scegliere il Prof. Matteo Ferro significa quindi affidarsi a un chirurgo di alto livello, a un ricercatore che porta in sala operatoria le innovazioni scientifiche più recenti e a un formatore che diffonde buone pratiche in tutta la comunità urologica.
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Il percorso del paziente in cinque tappe: dal primo incontro al ritorno alla vita di tutti i giorni
Il Prof. Matteo Ferro ha messo a punto un percorso strutturato, trasparente e facilmente comprensibile che accompagna ogni uomo affetto da ipertrofia prostatica benigna dall’ingresso in ambulatorio fino al follow-up a lungo termine. Il metodo è pensato per ridurre l’ansia, limitare attese inutili e assicurare un’assistenza continuativa: ecco come si articola, passo dopo passo.
Prima visita specialistica
- Accoglienza e anamnesi dettagliata: raccolta di storia clinica, stile di vita, farmaci in uso.
- IPSS (International Prostate Symptom Score): questionario che quantifica l’impatto dei disturbi sulla qualità di vita.
- Esame obiettivo ed ecografia addomino-prostatica: valutazione del volume prostatico, del residuo post-minzione e degli eventuali segni di complicanze (calcoli vescicali, diverticoli).
- Prime indicazioni personalizzate: consigli pratici su idratazione, dieta, eventuale correzione di abitudini che aggravano i sintomi (caffeina, alcol, sedentarietà).
Decisione condivisa
- Colloquio esplicativo: il Prof. Ferro illustra tutte le opzioni, farmacologiche, mini-invasive, chirurgiche, con percentuali di successo e possibili effetti collaterali tratte dalla propria casistica.
- Analisi di benefici e rischi: si confrontano aspettative del paziente, gravità dei sintomi, comorbilità e tempi di recupero desiderati.
- Consenso informato “zero sorprese”: consegna di un documento scritto che riassume la scelta terapeutica, i costi (SSN o privato), i tempi di attesa e la pianificazione dei controlli.
Pre-habilitation (pre-hab)
- Gestione dei farmaci: sospensione o sostituzione degli anticoagulanti/antiaggreganti, ottimizzazione della terapia anti ipertensiva e diabetica.
- Preparazione fisica: programma di esercizi di Kegel guidati da fisioterapista per potenziare il pavimento pelvico e facilitare la continenza post-procedura.
- Supporto nutrizionale: dieta ipoproteica leggera nei giorni precedenti, integrazione di fibre e idratazione per prevenire stipsi e favorire un recupero più rapido.
- Check infettivo: urinocoltura di controllo e antibiotico profilassi mirata se necessario.
Intervento o terapia
- Equipe dedicata: anestesista, infermieri e strumentisti che lavorano quotidianamente con il Prof. Ferro, garantendo tempi chirurgici rapidi e standardizzati.
- Tecnologia su misura: dal vapore Rezum alla laser-enucleazione HoLEP, fino alla RASP robotica per prostate giganti; ogni paziente riceve la tecnica più adatta al proprio quadro clinico.
- Dolore sotto controllo: protocolli di analgesia multimodale che minimizzano l’uso di oppioidi e favoriscono la mobilizzazione precoce.
- Dimissione rapida e sicura: la maggior parte dei pazienti torna a casa entro 24-48h, con istruzioni scritte su catetere, farmaci e segnali d’allarme.
Follow-up strutturato
- Controlli ravvicinati a 1, 3 e 6 mesi per valutare flusso urinario (uroflussometria), residuo post-minzione ed eventuali sintomi irritativi.
- Monitoraggio annuale dopo il primo semestre: visita di richiamo, aggiornamento IPSS e, se indicato, ecografia.
- Riabilitazione pelvica post-op: sedute individuali per consolidare la continenza e migliorare la funzione erettile quando necessario.
- Linea diretta 24/7: il paziente riceve un numero dedicato (gestito da infermiere case-manager) per domande, dubbi o segnalazione di sintomi imprevisti, un contatto che riduce drasticamente accessi non programmati al pronto soccorso.
Grazie a questo percorso in cinque tappe, ogni uomo che sceglie il Prof. Matteo Ferro può contare su tempi certi, informazioni chiare e un’assistenza continuativa, dall’iniziale diagnosi fino al pieno ritorno alla vita attiva.
Prenota “Ipertrofia prostatica benigna cura Milano” nello studio del Prof. Matteo Ferro: chiama +393508195362 e libera il tuo flusso urinario.
Domande frequenti, le risposte del Prof. Matteo Ferro
Qual è il miglior farmaco per l’IPB?
Non esiste la “pillola universale”. La scelta dipende da due parametri chiave: volume prostatico e tipo di sintomi.
-
- Se i disturbi predominanti sono i LUTS irritativi (urgenza, frequenza, nicturia) con prostata di dimensioni medie, il primo passo è di solito un alfa-bloccante (es. tamsulosina o silodosina). Agisce in 48-72 ore rilassando il collo vescicale e il canale uretrale.
- Se la ghiandola è volumizzata (> 40-50 ml) o si desidera ridurre a lungo termine la crescita, si aggiunge o si sostituisce con un inibitore della 5-alfa-reduttasi (finasteride o dutasteride), capace di “shrinkare” la prostata del 20-30 % in 6-9 mesi.
- In molti casi il Prof. Ferro propone una terapia di combinazione (alfa-bloccante + 5-ARI) per coniugare rapidità d’azione e riduzione di volume; talvolta integra un PDE-5 inibitore a basso dosaggio se coesistono problemi erettili. La strategia viene rivista a ogni follow-up, modulando i dosaggi o sostituendo i farmaci se compaiono effetti indesiderati.
- Se i disturbi predominanti sono i LUTS irritativi (urgenza, frequenza, nicturia) con prostata di dimensioni medie, il primo passo è di solito un alfa-bloccante (es. tamsulosina o silodosina). Agisce in 48-72 ore rilassando il collo vescicale e il canale uretrale.
Dopo Rezum quando sto meglio?
Il trattamento a vapore acqueo provoca una necrosi graduale del tessuto prostatico.
- Prime 24-48 ore: lieve bruciore e possibile sangue nelle urine; il catetere (se posizionato) viene spesso rimosso già al primo controllo.
- Settimana 1-2: si avverte un iniziale sollievo, ma i sintomi possono oscillare perché il tessuto si sta ancora riducendo.
- 3-4 settimane: inizia il vero miglioramento: flusso più robusto, meno urgenza, riduzione dei risvegli notturni.
- Fino a 3 mesi: il beneficio continua a crescere e si stabilizza; molti pazienti riferiscono un calo dell’IPSS di oltre 50 %.
Il vantaggio principale è la quasi totale preservazione della eiaculazione anterograda e un recupero sociale rapidissimo (si rientra al lavoro in 24-48 ore).
Con HoLEP perdo l’eiaculazione?
- La HoLEP (laser ad olmio) rimuove l’adenoma in blocco; nel farlo, però, incide inevitabilmente le fibre muscolari che “spingono” lo sperma all’esterno.
- Di conseguenza, nel 70-80 % dei casi si verifica eiaculazione retrograda (lo sperma refluisce in vescica).
- È importante chiarire:
-
- l’orgasmo resta inalterato;
- la fertilità biologica può essere preservata con raccolta di liquido seminale prima dell’operazione;
- in una minoranza di pazienti (20-30 %) l’eiaculazione anterograda torna parzialmente.
- l’orgasmo resta inalterato;
Chi desidera a tutti i costi mantenere l’eiaculazione può valutare procedure come Rezum, UroLift o Aquablation, di cui il Prof. Ferro discute puntualmente pro e contro.
A Milano dove operarsi?
- ASST Santi Paolo e Carlo, equipe del Prof. Matteo Ferro
- Volume chirurgico annuale alto, disponibilità di tutte le tecniche (laser, Rezum, HoLEP, RASP robotica).
- Percorsi fast-track con ricovero breve e follow-up integrato.
- Possibilità di intervento in SSN con tempi d’attesa contenuti e comfort room opzionali.
- Volume chirurgico annuale alto, disponibilità di tutte le tecniche (laser, Rezum, HoLEP, RASP robotica).
- Istituto Europeo di Oncologia (IEO)
Centro di riferimento oncologico; ideale se serve valutare contemporaneamente IPB e carcinoma prostatico.
- Ospedale San Raffaele
Forte focus su ricerca clinica e sperimentazioni di farmaci di nuova generazione.
In tutti i casi, il Prof. Ferro può orientare il paziente verso la struttura più adatta al quadro clinico, tenendo conto di età, comorbilità e preferenze personali.
Conclusione
Tornare a dormire senza alzarsi dieci volte, lavorare senza l’incubo del bagno e vivere la propria sessualità senza dolore o ansia. Con le terapie moderne, dalla pillola quotidiana al vapore acqueo in ambulatorio, dal laser a verde alla robotica di precisione, la soluzione esiste per ogni prostata e per ogni paziente. Il Prof. Matteo Ferro e il suo team garantiscono ascolto, tecnologia e un piano di cura cucito su misura, nel cuore di Milano.